Trattamenti per lo sguardo

Trascrizione video:

Buongiorno a tutti, sono la Dottoressa Migliardi, specialista in oculistica e mi occupo di oftalmoplastica da ormai ben quindici anni; mi occupo quindi di palpebre, orbita e vie lacrimali, quindi sia di patologia funzionale che di estetica.
Quale periodo migliore per parlare dello sguardo e del suo ringiovanimento se non in questo periodo, in cui siamo obbligati a portare una mascherina e quindi a coprire tutto il viso, tranne gli occhi? Ecco che quindi assume molta importanza questa zona del viso; che cos’abbiamo oggi a disposizione per rendere lo sguardo più accattivante e più giovane? Abbiamo tante metodiche, sia meno invasive che più invasive, fino alla chirurgia; intanto fondamentali sono sempre l’esame e la richiesta del paziente, quindi di fronte a un paziente che ci richiede di ringiovanire il suo sguardo dobbiamo valutarlo attentamente sia da un punto di vista estetico che funzionale, infatti non dimentichiamoci mai che le palpebre e la zona perioculare hanno la funzione ben precisa di mantenere la funzionalità dei nostri occhi e quindi vanno assolutamente rispettate per non incorrere in quei problemi che sempre più spesso si notano di deficit di chiusura e palpebre retratte, che creano un grosso fastidio e dei grossi problemi al paziente, sino ad avere degli importanti problemi corneali laddove c’è un intervento troppo aggressivo.
È fondamentale anche riconoscere patologie preesistenti prima di proporre un intervento di blefaroplastica.

Poi ci troviamo di fronte a due tipologie di pazienti: c’è il paziente che viene e che ci dice già che lui l’intervento non lo vuole e quindi dovremo cercare una soluzione, sempre nel rispetto di quello che si propone e sempre considerando quello che può essere il costo-beneficio, perché se un paziente è veramente chirurgico è inutile che andiamo a proporgli dei trattamenti medici, dato che non lo faremmo contento e non saremmo corretti. Dunque se il paziente è solo ed esclusivamente chirurgico bisogna cercare di farglielo capire e di dirgli anche spesso che noi non possiamo fare nulla per migliorare il suo sguardo.
Se invece il paziente non è chirurgico e in ogni caso avrebbe delle indicazioni minime e non vuole affrontare comunque un intervento chirurgico abbiamo oggi diverse metodiche a disposizione, sempre in seguito a un esame e a una diagnosi attenti.

Che tipologie di rughe e di inestetismi abbiamo a livello dello sguardo? Abbiamo le rughe d’espressione, che sono quelle glabellari, della fronte e le cosiddette “zampe di gallina”.
Una volta si tendeva a paralizzare, a bloccare tutti questi muscoli e a lasciare una fronte molto liscia e uno sguardo un po’ troppo inespressivo; oggi invece non si parla più di blocco completo del muscolo ma di modulazione muscolare, in maniera tale da lasciare un’espressività alla paziente riducendo quelli che sono gli effetti della contrazione muscolare a livello della cute; per fare questo si gioca molto con la diluizione della tossina, si parla di microbotox e si eseguono più iniezioni con meno quantità di prodotto, in maniera tale da non bloccare completamente la contrazione muscolare ma rispettare quell’espressività del paziente. Questo si fa con una tecnica molto semplice, bisogna solo essere molto rigorosi e attenti nell’indicare i muscoli che vanno trattati, evitando di trattare invece quelli che devono essere assolutamente rispettati. Quindi, con un po’ di conoscenza e di esperienza in anatomia, riusciamo veramente a dare dei bei risultati.

Attenzione a quei pazienti che ci chiedono la tossina botulinica sulla fronte ma che hanno già un eccesso di cute o una palpebra più bassa dell’altra, perché in quel caso il frontale che crea le rughe della fronte è l’unico muscolo che solleva il sopracciglio e srotola leggermente la cute palpebrale, quindi se andremo a trattare questi pazienti in maniera eccessiva rischieremo di creargli un aumento della dermatocalasi a causa dell’abbassamento del sopracciglio o addirittura slatentizzare una ptosi; ecco perché dobbiamo conoscere in maniera precisa tutte le funzioni muscolari e tutta l’anatomia muscolare della regione: per poter dare un risultato ottimale al paziente.
Attenzione anche a quei pazienti che hanno già una dermatocalasi importante che ci chiedono di andare a trattare le zampe di gallina, perché andando a modificare l’altezza della coda del sopracciglio possiamo modificare la posizione della dermatocalasi e a volte otteniamo delle rughe che prima non c’erano. Quindi avvisiamo sempre la paziente.