Il Gruppo CLK e l’innovativo approccio per la cataratta

Dopo tanti anni di collaborazione con l’Ospedale Koelliker di Torino, dal 19 settembre 2016 la CLK, un’associazione di 8 medici oculisti, collabora con il Policlinico di Monza prestando la sua opera professionale all’interno della Clinica Pinna Pintor di Torino.
“Lo spirito del gruppo – spiega l’équipe – è quello del lavoro in team poiché da anni riteniamo che solo questa logica possa garantire al paziente la migliore qualità di servizio”. Ma parliamo ora dell’argomento principale di questo articolo ovvero l’intervento di cataratta.

Per cataratta di intende l’opacizzazione del cristallino, lente interna all’occhio, posizionato posteriormente all’iride e legato alla struttura oculare da sottili filamenti (zonula). L’intervento di asportazione della cataratta prevede l’accesso all’interno dell’occhio attraverso tre tunnel corneali, l’apertura dell’involucro del cristallino (capsula anteriore), la frammentazione e lo svuotamento del contenuto (nucleo) e l’inserimento di una lente intraoculare (IOL) all’interno del sacco capsulare senza alterare i legamenti della zonula. Oggi è possibile effettuare queste manovre con l’ausilio del Laser a Femtosecondi.

Da due anni il Gruppo CLK ha creduto ed investito nella tecnologia Laser a Femtosecondi per la chirurgia della cataratta avvalendosi della piattaforma Catalys Precision System della Abbott Medical Optics.

Questa tecnologia prevede l’utilizzo di impulsi laser ad elevatissima frequenza che consentono di eseguire, in assoluta sicurezza, una preparazione dell’atto chirurgico eseguito poi dal medico in sala operatoria rendendo più sicuro e meno invasivo l’intervento stesso.

Il raggio laser esegue con assoluta precisione i tagli di accesso corneali, l’apertura della capsula anteriore del cristallino (capsulotomia) e la frammentazione del nucleo cristallinico in un tempo che varia dai 20 ai 40 secondi circa (Figure 2-5).

Al chirurgo resta la fase di aspirazione del nucleo preframmentato e dei residui corticali periferici e l’inserimento del cristallino artificiale.

Ma quali sono i reali vantaggi di questa nuova tecnica chirurgica?
Le principali complicanze dell’intervento di cataratta tradizionale sono rappresentate da una riduzione della densità di cellule endoteliali della cornea con rischio di perdita di trasparenza corneale (scompenso corneale endoteliale) e da capsulotomie poco precise che inficiano un corretto posizionamento della lente intraoculare ed in ultima analisi il risultato visivo postoperatorio.

L’intervento di cataratta eseguito con il laser a femtosecondi consente di ridurre significativamente l’energia ultrasonica e quindi la conseguente perdita di cellule endoteliali in virtù della preframmentazione del nucleo e garantisce capsulotomie sempre perfette che consentono un corretto impianto della lente intraoculare.

Questo riveste particolare importanza nel caso di impianto di lenti intraoculari ad elevata tecnologia che permettono di associare alla correzione dei difetti sferici (miopia ed ipermetropia) anche la correzione di astigmatismo e presbiopia, riducendo significativamente la necessità di utilizzo di occhiali da lontano e da vicino nel postoperatorio. I risultati del Gruppo CLK sono
sovrapponibili a quelli della letteratura e sono stati recentemente pubblicati sulla rivista “La Voce AICCER”, principale mezzo di informazione della Società Italiana di Chirurgia della Cataratta e Refrattiva.

Si tratta di un innegabile progresso nella tecnica chirurgica evidenziato in tutti i congressi oculistici nazionali ed internazionali, ma ad oggi i costi della strumentazione e del monouso rendono impossibile il suo impiego nelle strutture pubbliche. L’équipe, oggi in forza anche alla Pinna Pintor, utilizza questa tecnica da due anni e ha eseguito più di 900 interventi di successo.