Fotofobia degli occhi

I tuoi occhi sono molto sensibili alla luce? Questo può essere un sintomo di una malattia agli occhi (fotofobia) oppure alla base possono esserci cause neurologiche. Scopriamo quali possono essere alcune delle cause.

Una luce molto intensa ti colpisce inaspettatamente e i tuoi occhi reagiscono irritati. Questo è un riflesso protettivo del tutto naturale.

Ma cosa succede se gli occhi sono decisamente troppo sensibili? Quando non sopportiamo né la luce del sole né quella delle lampade? Quando i sintomi sono accompagnati anche da prurito? Scopriamo le cause.

Quali sono le cause della fotofobia?
Se gli occhi non sopportano affatto la luce, i medici parlano di fotofobia. “Tali disturbi sono tra i problemi più comuni che colpiscono l’occhio umano.

Le persone colpite spesso lamentano dolore, prurito, lacrimazione o nausea.

La sensibilità degli occhi alla luce può avere cause diverse, ecco perché bisognerebbe recarsi da un oculista.
Le cause possono essere problemi alla cornea, problemi di congiuntivite, ma anche un’infiammazione dell’iride a volte può essere la causa.

Si può essere sensibili all’abbagliamento quando la lente dell’occhio diventa torbida a causa di una cataratta; questo è un tipico segno dell’invecchiamento.

La fotofobia può verificarsi, purtroppo, anche a causa del glaucoma, che avviene a causa della pressione oculare alta. La secchezza degli occhi dovuti a un ore di lavoro sullo schermo è un’altra possibile causa di fotosensibilità. Questo vale anche per l’emicrania e altre malattie neurologiche.

La fotofobia deve essere verificata da un esperto al più presto.

Gli occhi diventano spesso più sensibili alla luce con l’età
A volte è del tutto normale che l’occhio diventi più sensibile alla luce nel corso della vita. Molte persone trovano utile indossare gli occhiali da sole più spesso.

Se la fotosensibilità si verifica improvvisamente e in modo grave, dovresti consultare un medico, se i sintomi non scompaiono dopo alcune ore.

In casi molto rari, quindi la fotosensibilità può essere un problema permanente. Ad esempio, nel caso dell’aniridia congenita.

Fonte: tantasalute.it