Eviscerazione ed Enucleazione Occhio: Fondamentale Approccio Chirurgico Corretto

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Ci terrei a sottolineare l’importanza della gestione del paziente che perde un occhio o a cui bisogna asportarlo per una patologia tumorale o per una patologia traumatica, infatti è fondamentale il giusto inquadramento terapeutico in quanto un intervento sbagliato può compromettere in modo importante il risultato funzionale ed estetico definitivo.
Un paziente che non ha più la funzione visiva, non è un paziente da abbandonare , anzi è fondamentale una riabilitazione estetica , in quanto l’aspetto estetico in questo caso influenza notevolmente la vita sociale.

Di fronte ad un occhio cieco non dolente ma esteticamente brutto o diverso dal controlaterale, la gestione è estremamente semplice basta fare applicare al paziente una protesi mobile in resina, che viene fatta su misura e disegnata sulla base del colore dell’altro occhio con risultati estetici sorprendenti. Ci tengo a sottolineare che la protesi oculare è un diritto del paziente ed è interamente coperta dal sistema sanitario.

Altra situazione quando ci troviamo di fronte ad un occhio cieco ma con dolore importante, in tal caso è indicato un intervento chirurgico di eviscerazione per eliminare il dolore. L’eviscerazione consiste nello svuotare il contenuto del bulbo oculare, conservando la sclera cioè la parte bianca, evitando di toccare i muscoli che continueranno a fare muovere il bulbo oculare. La sclera viene riempita con una biglia di silicone o di idrossiapatite.

Dopo l’intervento verrà applicato un conformatore in plastica trasparente e dopo circa un mese la protesi oculare. L’ intervento viene fatto in anestesia locale ed in regime di day-hospital.

L’ enucleazione deve essere riservata ai casi di patologia tumorali come il melanoma e come enucleazione si intende l’asportazione in toto del bulbo oculare. In caso di enucleazione possiamo comunque riempire il deficit di volume con delle biglie particolari, rivestite a cui si possono attaccare i muscoli per avere un volume e una minima motilità. E’ fondamentale che il primo intervento chirurgico sia effettuato correttamente e da un chirurgo con una certa esperienza in questo campo.

Di fronte ad un paziente che mi dice ”devo togliere un occhio”- cerco sempre di valutare il perché, e a dissuaderlo salvo in caso di dolori invalidanti o di una situazione anatomica che non mi consenta di applicare una protesi oculare.

La vera indicazione all’eviscerazionie è quindi il forte dolore invalidante oppure un occhio che è veramente antiestetico sul quale non si può mettere una protesi al davanti però ci tengo a sottolineare che è meglio salvaguardare l’occhio e mettere una protesi al davanti in tutti quei casi in cui è possibile.

Una volta applicata la protesi il risultato estetico è di solito molto buono e la protesi non viene percepita, alcuni pazienti potrebbero avere la sensazione di un corpo estraneo, lacrimazione, perché rimane una specie di camera tra quello che è la protesi messa all’esterno e la biglia rivestita al di dietro per cui in questa camera possono ristagnare le lacrime e fare una certa secrezione.

Alcune volte ci può essere un periodo di adattamento alla protesi, ma col passare del tempo la protesi vissuta estremamente bene specialmente se il risultato estetico è corretto il paziente la vive come una cosa che fa parte di sé e la tolgono rarissimamente, la tolgono una volta al mese, per pulirla e poi se la dimenticano completamente. Un messaggio fondamentale è che la protesi deve sempre essere portata, sempre, notte e giorno perchè togliere la protesi significa rischiare la contrazione dei tessuti e quindi l’impossibilità in un secondo momento di rimettere la protesi. Questo è un messaggio importante perchè deve essere mantenuta sempre.