Ectropion

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L’ectropion consiste nell’eversione (rotazione verso l’esterno) del margine libero della palpebra inferiore con perdita del contatto con il bulbo oculare ed esposizione della porzione interna ( congiuntiva) che si arrossa e si infiamma. Il mancato contatto con la cornea provoca l’esposizione e quindi la mancata protezione della superficie oculare ed inoltre la difficoltà di allontanare le lacrime dal fornice congiuntivale.

I principali sintomi conseguenti all’esposizione della congiuntiva e della cornea sono la lacrimazione, l’infiammazione ed ispessimento della congiuntiva esposta, l’irritazione oculare, la sensazione di corpo estraneo e, negli stadi più avanzati, la cheratite da esposizione.


ectropion_130622Paziente con Ectropion operato. La retrazione cutanea presente ha reso necessario un innesto oltre al lateral tarsal sling e all’asportazione della congiuntiva ipertrofica e cheratinizzata.


Classificazione dell’ectropion

L’ectropion di solito è acquisito, il più delle volte si osserva in età senile in relazione a processi involutivi che indeboliscono le strutture palpebrali ed i loro tendini. Meno frequentemente è cicatriziale per carenza di cute, per traumi, per ustioni o alterazioni dermatologiche. Può anche essere paralitico per paralisi del nervo faciale e meccanico per il peso esercitato sul bordo da neoformazioni palpebrali.

Chirurgia dell’Ectropion

L’intervento viene eseguito in un ambiente sterile (sala operatoria), normalmente in anestesia locale associata o meno ad una sedoanalgesia (utilizzazione di farmaci per via generale che riducono il dolore e l’ansia) e solo in casi particolari in anestesia generale. L’intervento chirurgico ha lo scopo di correggere la lassità palpebrale in modo da riposizionare la palpebra. A tal fine si esegue una incisione cutanea orizzontale di 2-3 cm a partire dall’angolo esterno dell’occhio (canto esterno). Viene poi esposto il bordo orbitario esterno e la palpebra viene ancorata al margine orbitario con dei punti non riassorbibili per ristabilire la giusta tensione palpebrale.

Nei casi in cui questa manovra chirurgica non è sufficiente a ripristinare il contatto tra la palpebra e il bulbo oculare, si asporta un tassello di palpebra nella sua porsione interna (resezione tarso congiuntivale) e si mettono dei punti invertenti il margine  palpebrale. Spesso, in caso di scarsa pervietà dei puntini lacrimali si esegue una incisione lineare verticale del puntino per migliorare il drenaggio del lago lacrimale. Nei casi di ectropion da carenza di cute (ustioni, retrazione cutanea) è necessario un innesto cutaneo che viene in genere prelevato dalla palpebra superiore.

Domande frequenti

La chirurgia dell’Ectropion prevede l’anestesia locale o l’anestesia generale?
La chirurgia dell’ectropion viene eseguita in anestesia locale con una moderata sedazione.

Dovrò passare la notte in ospedale dopo l’operazione?
La chirurgia dell’ ectropion viene normalmente eseguita in day surgery e normalmente non richiede il pernottamento in struttura. Tuttavia a seconda delle necessità individuali del paziente si può concordare il pernottamento. E’ previsto comunque un controllo il mattino seguente all’operazione.

Dovrò sospendere la mia terapia anticoagulante-antiaggregante prima dell’operazione di ectropion?

Sì, la terapia anticoagulante o antiaggregante in atto dovrà essere sospesa prima dell’intervento di ectropion. Questa sospensione avverrà con modalità e tempi ben precisi seguendo un protocollo messo a punto in collaborazione con il medico curante.

Cosa succede prima della chirurgia dell’ ectropion?
Visita preoperatoria: prevede un approfondito esame oftalmologico e valutazione della salute generale. Si indagano l’eventuale presenza di allergie , terapie farmacologiche comprese quelle anticoagulanti/antiaggreganti.
L’esame oftalmologico: prevederà la misurazione della vista con miglior correzione, la misurazione della pressione intraoculare e l’esame del fondo oculare. La superficie oculare verrà esaminata per escludere presenza di occhio secco, blefarite, altre patologie da malposizione palpebrale. Verranno prese fotografie delle palpebre nelle varie posizioni di sguardo come quadro di riferimento preoperatorio e per il confronto con il postoperatorio. Verrà descritta accuratamente la procedura operatoria della chirurgia dell’ ectropion  e si risponderà a eventuali dubbi o curiosità del paziente.

Cosa succede dopo la chirurgia dell’ectropion?
Gli occhi operati sono medicati con garze compressive fredde per ridurre il gonfiore palpebrale e perioculare postoperatorio. Alla dimissione viene consegnato il foglio delle terapie che consisteranno nell’utilizzo di pomate o gel antibiotici, cortisonici e favorenti la cicatrizzazione. Il mattino seguente all’operazione di ectropion  il paziente torna a controllo. Vengono rimosse le medicazioni, si verifica lo stato di tenuta delle suture e la posizione palpebrale.
Generalmente in seconda giornata l’edema raggiunge il grado massimo per cui non si riescono ad apprezzare i risultati della chirurgia dell’ectropion.

Quali sono i rischi della chirurgia dell’ectropion?

Sarà consegnato un modulo di consenso informato alla chirurgia dell’ectropion e il chirurgo illustrerà le possibili complicanze. Alcune complicanze sono molto rare, altre più comuni. Sarà importante che voi comunichiate al vostro chirurgo eventuali dubbi o preoccupazioni in modo che il chirurgo possa tranquillizzarvi e risolvere ogni dubbio. Chiarito ogni dubbio potrete firmare il modulo del consenso informato alla chirurgia dell’ectropion.

Quali sono le complicanze più comuni della chirurgia dell’ectropion?
Normalmente, l’intervento di correzione dell’ectropion è considerato sicuro ma è possibile il verificarsi di alcune complicanze:

  • Ipocorrezione: è possibile e può necessitare  un ulteriore intervento chirurgico.
  • Ipercorrezione con conseguente entropion (inversione delle ciglia verso la superficie oculare): può essere necessario un reintervento.
  • Sanguinamento: si può manifestare durante e più raramente dopo l’intervento anche con esami ematochimici ( del sangue ) normali e con tecniche chirurgiche adeguate.  Molto raramente necessita della riapertura della ferita o di drenaggio.
  • Deiscenza (apertura) della ferita per scarsa cicatrizzazione: è necessario riapporre le suture.
  • Chemosi congiuntivale: cioè scollamento della membrana trasparente (la congiuntiva) che avvolge l’occhio per raccolta di liquido, generalmente autorisolventesi nel tempo.
  • Infezione: è rara  dopo l’intervento in quanto è limitata dalla ricca vascolarizzazione dei tessuti palpebrali.  E’ risolvibile con una terapia antibiotica adeguata.
  • Cicatrici antiestetiche ed ipertrofiche: sono rare.
  • Danno alle vie lacrimali: è raro e consegue alla lesione del canalino lacrimale inferiore nella correzione dell’ectropion prevalentemente mediale.